venerdì 30 settembre 2011

J.O.D. - No Days Off Mixtape


J.O.D. è un rapper di Pescara il cui nome può suonare nuovo a molti. Tuttavia è da qualche anno che è sulla scena con una produzione molto prolifica e innumerevoli collaborazioni. Dal 2008 fa parte del collettivo di mc pescarese Minimum Wage (con Josa Gun, Carling Edno, Unlucky Mad e Deli), da cui nasce l'album "Minimum Wage The EP", molto apprezzato da critica e appassionati.
Nel 2010 J.O.D. entra a far parte della B.M. Records, etichetta indipendete di Torino (Rayden, Josa Gun, Lefty, Dj Masta Five, Mr.Phill, Dj Double S, Vox P, sono alcuni dei componenti dell'etichetta) per la quale J.O.D. registra "La Mia Via", un album pregno delle sue esperienze ed un ottimo biglietto da visita, essendo questo il suo primo lavoro solista ufficiale. Nei primi mesi del 2011, sempre per la B.M. Records, viene pubblicato "Time Machine Mixtape", lavoro che contiene vecchi brani mai usciti e nuovi brani inediti ed esclusivi.
Ora J.O.D. continua la sua collaborazione con la B.M. con "No Days Off Mixtape", ottimamente mixato live da Dj Trew con le partecipazioni di Ombra, Kali Roots (che si occupa anche dell'hosting), Soci Delle Tre, Dragwan e del producer P-Tech Santiago: ventisette brani che scorrono lisci, con beat ben cavalcati dalla voce graffiante e dal flow di J.O.D. e una forte attitudine all'underground più puro e al rappin' più classico.
Un Big Up per J.O.D. in attesa del suo prossimo album!





Per scaricare "No Days Off Mixtape", gli altri lavori di J.O.D. e per saperne di più:
www.bmrecords.eu
www.facebook.com/JODFanPage
www.myspace.com/j.o.d
www.minimumwagefamily.com/




giovedì 29 settembre 2011

PORNOVALIUM


Eredi diretti del rock alternativo dei primi anni Novanta, i Pornovalium sono una band potente e malinconica, distorta al limite del noise ma che sa anche diventare delicata e morbida. Sono nati dalla fusione di due band: i Novalium (Federico Brizi, Emiliano Rosi, Marco Zitoli) ed i Porno Motel (Leandro Giordani), con l'aggiunta, ai tamburi, di Andrea Spigarelli (Flesh & Music); hanno condiviso il palco con artisti del calibro di Marlene Kuntz, Linea 77, Il Teatro degli Orrori, Giardini di Miró e molti altri. Sono ormai giunti al loro secondo Ep Awake, registrato presso la neonata Jap Music e presentato durante Rockin' Umbria 2011, durante la serata con Giovanni Lindo Ferretti (ex CCCP).
Junks Magazine vi consiglia di ascoltarli !! 

mercoledì 28 settembre 2011

Nuovo album per Evidence



Evidence - Cats & Dogs 


E' uscito ieri, per l'etichetta indipendente Rhymesayers, il secondo album solista di Evidence (Dilated Peoples), "Cats & Dogs". L'album vanta le produzioni di producer del calibro di Dj Premiere e The Alchemist e le partecipazioni di Aloe Blacc, Raekwon, Ras Kass, Roc Marciano, Prodigy, Slug, Aesop Rock, Lil' Fame, Termanology e Fashawn, oltre a quelle dei due soci di sempre Rakaa e Dj Babu.

Insomma, parliamo di un album molto atteso fatto di contenuti, stile, flow e beat grassi!


Di seguito i video ufficiali dei primi tre estratti dall'album


martedì 27 settembre 2011

THE KOOKS


Il 12 luglio le radio di mezza Europa trasmettono per quasi tutta l estate 
Junk of the heart (Happy) , il primo singolo estratto dal nuovo album dei The Kooks.
Chi li conosce sa che questo è il loro terzo lavoro, e come tale, superiore agli altri e due.
Dopo 4 anni di silenzio, esattamente due mesi dopo l’uscita del nuovo singolo, i The Kooks ritornano in perfetto British style. Ritornano piu carichi di prima riprendendo a tratti il loro classico Brit scanzonato, ma questa volta con una particolare cura per tutti i testi e per il ritmo che ricorda nei cori e nei ritornelli i nostri amati Beatles. Infondo, seppur in modo piu spiritoso, è sempre di Rock inglese che si parla.
Junk of the heart  è un album positivo.

La chiave di volta dell 'album sta nel titolo e nella copertina:  il titolo letteralmente significa "spazzatura del cuore" ma spazzatura intesa in questo caso come qualcosa che ormai non ha più valore. Questo titolo in realtà è un invito a liberarsi da tutto ciò che per noi è "Junk" in questo caso specifico della "Junk of the heart", al fine di far penetrare in noi solo le vibrazioni positive della musica. Tutto ciò è facilmente intuibile dalla copertina scelta che ritrae una donna che ascolta musica con i capelli al vento che le coprono lo sguardo e le mani alzate, è un immagine liberatoria, un immagine positiva cosi come lo sono i colori scelti.
Questo album è da ascoltare e scoprire con calma, e' una sorta di terapia del buon umore.
Si inizia con l’energia di Mr. Nice guy, Is it me  e Carried away , per 
poi passare dalle adrenaliniche Rosie e Eskimo kiss alla delicatissima Petulia.
Ascoltando Junk of the Heart avrete la sensazione di trovarvi per 45 minuti a passeggiare per Denmark Street a Londra.
Se vi piace il Brit, Junk of the heart  è un buon disco, una ottima colonna sonora per il vostro autunno .

Se invece avete altri gusti....tutto il resto della musica la trovate qui su Junks !!!
;-)
Ancora un grande nome del rap USA arriva a Napoli, per un live da non perdere!

NAPOLI - 28 OTTOBRE

PHAROAHE MONCH

Pharoahe Monch ha realizzato tre album con Organized Konfusion: “Organized Konfusion”, “Stress: The Extinction Agenda” e “The Equinox”. La maggior parte dei beat di questi album fu prodotta da loro. Tutti gli album ricevettero critiche molto positive, ma le vendite non furono eccezionali. Il risultato fu lo scioglimento del duo subito dopo il terzo album nel 1997.
Successivamente Pharoahe Monch firmò per la Rawkus Records. Dopo varie apparizioni sulle compilation della Rawkus come Soundbombing II, esce il suo primo album solista: “ Internal Affairs” (1999). Il primo singolo di quell’album (“Simon Says”) divenne una hit e raggiunse la posizione numero 97 nella classifica di Billboard dei 100 brani più hot.
Dopo “ Internal Affairs”, appare come guest su molte canzoni tra cui “Oh No” con Mos Def e Nate Dogg (“Lyricist Lounge 2” – Rawkus Records - 2000), collabora alla canzone "Fuck You" per la colonna Sonora del film Training Day (2001) e ne interpreta una versione che esce su Madden NFL (2002). Nel 2003 esce l’ultimo singolo di Monch per la Rawkus: "Agent Orange", brano sulla guerra, che rivisita un vecchio brano degli 1991 Organized Konfusion, "Releasing Hypnotical Gases" del 1991.
Nel giugno del 2007 finalmente esce il suo secondo album, solista “Desire”, subito acclamato dalla crtitica specializzata. Monch ha detto a proposito di quest’album: “…it's very soulful, very gospel, a fresh, new sound for me”.
Pharoahe Monch pubblica il suo terzo album W.A.R. (We Are Renegades) nel marzo del 2011, per la Duckdown Records. Tra gli ospiti del disco citiamo Jill Scott, Styles P, Citizen Cope, Jean Grae, Royce da 5'9", Immortal Technique, Vernon Reid, Phonte, Mr. Porter, Mela Machinko, Showtyme & DJ Boogie Blind. Pharoahe dichiara che l’album è un ritorno all’Hip Hop del ’93-’94, con le produzioni di Exile, Marco Polo, M-Phazes, Fatin, Diamond D, Mike Loe, Samiyam, Adam Deitch, Eric Krasno e di Pharoahe Monch stesso.
www.pharoahe.com

Inoltre si esibiranno:

 LINE UP
- ANNURA' (DJ KRONIKO/O'TRE)
- SKARRAPHONE (M.E.R.D.A. PROD)
- GANJA FARM (OP.ROT&ROB SHAMANTIDE)
- EQUALIZER (DOPE ONE& OLUWONG)
 

MASTER OF CERIMONY
- CLEMENTINO IENA WHITE (LIRICALDRUGS/VIDEOMIND)
 

DJ'S 
- DJUNCINO  
- EKSPO

Ulteriori info:
https://www.facebook.com/event.php?eid=220299851363030

lunedì 26 settembre 2011

In The Grace Of Your Love

STATO DI GRAZIA PER THE RAPTURE !!!







Questa band indie rock/dance newyorkese, giunta al suo quinto album, sta scalando le vette di tutte le classifiche mondiali. 
Questa estate hanno estratto un singolo, noi di Junks ancora non ci stanchiamo di sentirlo !!! 

domenica 25 settembre 2011

THE WHITE STRIPES

Rosso, bianco e nero: la più potente combinazione di tutti i tempi, dalla lattina della Coca cola alla bandiera nazista. Quei colori si accordano con la gente. Quando vedi una sposa in abito bianco, immediatamente vedi l’innocenza; Il rosso è la collera e la passione, Il nero è l’assenza di tutto questo.



Nel periodo in cui Jack entrava nell’adolescenza, più o meno nei tardi anni 80’, non c’erano in circolazione così tante band rock’n roll. La musica stava cambiando tantissimo, la tecnologia stava prendendo il sopravvento. La tecnologia era una grossa distrazione per tutti. La gente iniziava a passare settimane a cercare di ottenere il suono perfetto del rullante o un “gated reverb” così manipolato che non aveva più nulla di autentico. La tecnologia non fa nulla per la creatività. Sì ti rende le cose più facili, e puoi tornare a casa prima ma non ti rende una persona più creativa. Jack era il più piccolo di dieci fratelli. Quando sei in una famiglia con dieci bambini devi condividere tutto, sempre. I vestiti usati, i giocattoli usati, lotte per il cibo. Competizione forzata. Alcuni suoi fratelli erano musicisti, basso , tastiere , chitarre. La batteria lo aveva preso un sacco : “mettevo i vari dischi come base e la suonavo”. Quei ritmi gli sono entrati dentro molto presto:  “Avevo una cameretta che era tipo due metri per due, era molto piccola. C’erano un sacco di cianfrusaglie che avevo raccolto. Lì dentro c’erano due batterie, un amplificatore per chitarra, un registratore a nastro e nessun letto. Dormivo su un pezzo di tappeto di gommapiuma in un angolo, vicino la porta. "Inizi anni 90 , Detroit, Mexicantown. Era da sfigati suonare la chitarra. Suonare uno strumento era probabilmente l’idea più imbarazzante che potesse venirti. Hip-hop e musica House, questo era quello che volevano sentire tutti. Dj e rapper. Era da sfigati suonare un vero strumento. Non c’erano negozi di dischi, né di chitarre. A nessuno piaceva il rock’n roll o il blues. Jack era apprendista in una tappezzeria. Brian Muldoon era il maestro tappezziere. Brian suonava la batteria, perciò Jack decise: “suonerò la chitarra”. Quando il lavoro era finito, si spostavano le poltrone, si attaccavano gli strumenti e si suonava nel negozio. Brian gli fece scoprire il punk, i Velvet Underground, i Cramps. Erano una specie di band. Fecero anche un disco, si chiamava “the Upholsterers “, i tappezzieri. The Flat Duo Jets , un duo del Nord Carolina. Chitarra, batteria e voce, proprio come Jack e Meg. Jack li vide suonare e rimase scioccato. Non c’era niente sul palco, niente, solo un piccolo amplificatore da 10 watt e una chitarra Silverstone. Andavano in quella che al tempo avrebbe definito una direzione contraria. Dovette rivedere il suo concetto di contrario. Gli diete un ispirazione tutta nuova riguardo alla chitarra. Iniziò a suonare chitarre molto vecchie, chitarre di plastica. Se vuoi la vita facile, compri una Les Paul o una Stratocaster. La chitarra che ho suonato più dal vivo per tutti i dieci anni nei White Stripes  è un pezzo di plastica cavo comprata ai grandi magazzini : dev’essere una lotta, “fai a botte con lei e vinci”. 

Cominciò così a cercare un modo per farla franca, cercando di non creare una sorta di band blues di ragazzini bianchi. Quando vide Meg pensò subito: “Se la metto alla batteria magari succede qualcosa di interessante”. “Suonava come un incrocio tra un cavernicolo e una bambina”. Costruirono tutto intorno a Meg. Videro una busta di lecca-lecca : “quello dovrebbe stare sulla tua cassa , dovremmo dipingercelo sopra”. Trovarono una chitarra rossa, che insieme ai lecca-lecca dettarono l’estetica della band, un incubo cromatico che  li rappresentava in modo infantile , quasi come personaggi dei cartoni animati. Tanti diversivi per tenere lontana la gente da quello che realmente stava succedendo, cioè che  stavano solamente cercando di suonare un vecchio Blues distorto e rabbioso. Sentendo i loro album si percepisce che la loro “missione” è quella di riportare il rock’n roll più feroce ed essenziale all’attenzione di un pubblico che potrebbe aver dimenticato la cruda semplicità di questa musica: Quando scavi sempre più in profondità nel rock ti ritrovi magicamente su un treno merci che va dritto verso il blues”.



sabato 24 settembre 2011

GERALDO PINO

Nella ricerca di quelli che sono i nodi portanti attraverso cui la musica si sviluppa, abbiamo voluto parlare di Geraldo Pino, grande pioniere della rivoluzione soul, funk ed afrobeat che investe l’Africa tra gli anni ’60 e ’70. 




Il contesto in cui prende vita la nostra avventura è quello di uno stato che ha da poco conquistato l’indipendenza dal sistema coloniale britannico, nei primi anni ‘60; siamo in Africa, nella calda Sierra Leone. In questo piccolo Paese che affaccia sull’Atlantico, il ventunenne Geraldo Pino, reduce dalla perdita della madre e della sorella, decide di fare della musica la sua vita. Nato come Gerald Pine nella capitale Freetown, questo giovane ragazzo, mosso da una gran grinta, fonda nel ’61 la sua prima band “The Heartbeats”. Cover di derivazione americana e britannica e rumbe congolesi fanno parte del repertorio offerto dalla band, lo spettacolo sembra non dispiacere affatto il pubblico che in breve tempo cresce numeroso, tanto che, nel giro di pochi anni gli Heartbeats suonano abitualmente nei locali più in voga della capitale Freetown, affermandosi ben come una delle band più conosciute, e ben pagate, della zona. Imbracciando la sua chitarra, il cantante Geraldo Pino, segue con gli Heartbeats una linea nuova; apre, difatti, un varco nella cultura musicale del West Africa imprimendovi il segno indelebile del soul e del funk, lasciando un percorso spianato per lo sviluppo dell’afrobeat. Ma la magia di Pino non si limita a questo, il suo stile ammalia e le donne amano quel suo fascino da playboy mentre scorazza con abiti da star sulla sua sfavillante Pontiac decapottabile. È così che il nostro mito cavalca l’onda del successo, tale da fargli avere un suo show televisivo nel ’62 e permettergli di fondare nel ’63, con gli Heartbeats, la sua casa discografica “Pinos Records”; attraverso questa firma i suoi primi lavori, vere e proprie hit che non fanno che accrescere il suo impero artistico. Tra queste ricordiamo pezzi elettrizzanti come “Let them talk”, “Heavy, heavy, heavy”, “Power to the People” ...concentrati di pura energia! Particolarmente intensa è l’attività che, tra il ’65 e il ’67, porta il gruppo ad essere protagonista di lunghi tour in giro per il continente; in questo periodo gli Heartbeats giungono nella vicina Nigeria dove mettono a segno strepitosi live. Proprio durante uno spettacolo in Nigeria, il giovane Fela Kuti (poi declamato come uno dei re dell’afrobeat) ha modo di ammirarli. Il live che si presenta al pubblico, è quello di una band che si distingue dalle tendenze del momento caricandosi di una forte innovazione. Non si può proprio fare altro che rimanere folgorati dalla nuova energia soul e funk sprigionata dagli Heartbeats che, attraverso gli amplificatori importati, sprigionano il suono dei loro strumenti elettrici, attrezzature praticamente sconosciute nel posto in quel periodo. Nel ‘69, in seguito allo scioglimento degli Heartbeats, Geraldo Pino, assolda nella sua nuova formazione i membri dei Plastic Jims, band psichedelica del Ghana. È con il suo nuovo gruppo che durante gli anni ’70 suona al fianco di grandi nomi della musica internazionale come il jamaicano Jimmy Cliff, la star di Memphis Rufus Thomas ed il sassofonista camerunense Manu Dibango. Nonostante la larga influenza ed il successo accumulato durante gli anni ‘70, l’ascesa di Fela Kuti e degli iniziatori dell’afrobeat, fondato sulle linee ritmiche del funk con l’aggiunta di sonorità locali, portano Geraldo Pino ad eclissarsi dalla scena fino al 2005; risale a quest’anno la stampa dell’album “Heavy, heavy, heavy” che raccoglie alcuni dei suoi pezzi memorabili. Il disco è prodotto dalla label Retro Afric, che ha così permesso la diffusione della sua musica vitale e tuttora fresca alle nuove generazioni.

venerdì 23 settembre 2011

CLOUD CONTROL - Bliss Release // Album Review

Originari di Down Under (Australia), i Cloud Control (Alister Wright, Heidi Lenffer, Ulrich Lenffer, Jeremy Kelshaw), trasferitisi a Sidney per la registrazione del loro primo lavoro, hanno conquistato prima la loro terra ed ora il resto dell'Occidente grazie al loro Ep d'esordio: Bliss Release.  Album contenitore di sonorità senza tempo, miste al meglio che l'indie ci ha proposto in questi anni: fusione tra presente e passato. I dieci brani, tutti diversi tra loro, rendono l'album completo. Le influenze sono le più varie: Fleet Foxes, Jefferson Airplane, The Mamas and Papas, Beach Boys, tutto perfettamente mischiato con meravigliosa psichedelia e una lieve vena folk in grado di conquistarti già dal primo ascolto: una Bomba.
I Cloud Control suonano in studio come dal vivo, come se ad ascoltarli ci fosse solo qualche amico; semplicità e immediatezza sono il fil rouge del disco. Ora sono impegnati in un tour che li sta portando in giro per il mondo, raccogliendo sempre più consensi e successo, a volte anche inaspettato. Lo scorso 5 luglio sono stati anche in Italia, precisamente al Milano Jazzin’ Festival, dove hanno aperto il concerto degli Arcade Fire mostrando grande maturità. Il lavoro di registrazione del disco ha richiesto quattro anni; l’impegno, unito al “privilegio” di non aver niente da perdere, ha reso Bliss Releaseil disco che  permetterà ai Cluod Control di diventare una delle migliori rock band degl’anni ‘00. Rivelazione!


I JUNKSTAR in Italia! (Live from U.K.)


Una delle band emergenti più interessanti della scena electro-rock Londinese è 
attesa in Italia nel mese di 
ottobre per tre date 
assolutamente da non 
perdere.



I Junkstar nascono tre anni fa grazie all'incontro, tramite un annuncio musicale in internet, tra JC Connington e Anna Reinoso, rispettivamente cantante-chitarrista e tastierista della band, ai quali si aggiungono di seguito altri tre membri per dare alla luce, poco tempo dopo, ad un primo EP intitolatoMagazine.
 Il colorato mix tra punk anni '70 e pop anni '80 dei Junkstar cattura subito l'attenzione di molti fan e porta la band in giro per Inghilterra, Europa e Usa, riscontrando una buona dose di consensi anche come show di supporto ad artisti del calibro di Supergrass, Kate Nash, The Killers, The Drums e Athlete.Il primo videoclip della band e quello del brano di spicco di Magazine e si intitola Bluebottles, canzone consigliata tra l'altro da BBC e Kerrang!




Il 2011, però, risulta essere ancora più fortunato per la band Londinese.JC e soci si mettono al lavoro e il 15 Agosto pubblicano con la Genepool/Universal Records un nuovo EP singolo, composto da tre canzoni, intitolato Kicking K / Girls like him. Durante la prima settimana di vendite la nuova creatura dei Junkstar si trovava intorno alla posizione n°27.000 della Amazon's New & Future Music chart di Agosto, ma grazie ad un'ottima campagna di propaganda fatta di e-mail e social networks, riesce addirittura ad arrivare al secondo posto, scalzando gente come Paul Weller ed Evanescence.
Ma i Junkstar non hanno intenzione di fermarsi qui e proprio in questi giorni si sono rimessi a lavoro per la pubblicazione del loro album di debutto, con la collaborazione dei nuovi due membri della band, il batterista Simon Hartop e la bassista Katy Z, che completano la formazione insieme alla chitarrista Emy Santoro.
Hanno inoltre dichiarato di essere in procinto di firmare con un'etichetta discografica di rilievo, ed hanno annunciato alcuni spettacoli in giro per il Regno Unito. 

Ritornando al mini tour dei Junkstar in Italia, ecco le date e le location da appuntare per assistere ad un live molto divertente fatto di ottima musica: 

  • 6 OTTOBRE -  THE VILLAGE - GUBBIO (PG)
  • 7 OTTOBRE -  CONTESTACCIO - ROMA
  • 8 OTTOBRE -  ROCK HIGHLAND - AREZZO



Link Utili:

giovedì 22 settembre 2011

B-REAL (CYPRESS HILL) & PSYCO REALM / COLLE der FOMENTO / BROKENSPEAKERS



Venerdì 18 novembre @ Brancaleone (Roma)
Graffdream (in collaborazione con Intl Live Booking) presentano:

B-REAL from CYPRESS HILL (Soul Assassins/LA)
& PSYCHO REALM


special guests:
COLLE DER FOMENTO

BROKENSPEAKERS

DJ CRAIM after party dj set (turntablism, dubstep & hip hop)

Hosted by IL TURCO (GENTE de BORGATA)




Unica data per il Centro e Sud Italia di B REAL, leader/frontman e voce dei leggendari CYPRESS HILL direttamente da South Gate LA (California) primo gruppo latin hip hop a raggiungere il disco platino e multi platino. Per l'occasione B REAL sarà accompagnato dai suoi protegeè Psycho Realm della Soul Assasins composto da Sick Jaken, Cynic e DJ FM.
Il live prevede le classiche hits dei Cypress nonchè il repertorio solista di B REAL.



Inizio h 22.00
Apertura cancelli h 20.00
Ingresso 23 piu D.P.

Prevendite disponibili presso Graffdream, Via Noto 35 (06/70306974)

mercoledì 21 settembre 2011

Lo Capisci L'italiano?!



Dal 1° Ottobre sarà disponibile in freedownload il mixtape "Lo Capisci L'italiano?! Rap Controcultura" di Dj Double S, quarto capitolo di una serie di mixtape omonimi, usciti fra il 1997 e il 2000, che divennero da subito dei classici per l'hip hop made in Italy. Double S è parte integrante della storia dell'hip hop italiano, avendo collaborato con artisti del calibro di Neffa, Otierre, La Famiglia e avendo fatto parte della formazione di turntablism Alien Army con dj del calibro di Gruff e Skizo. Check it!

martedì 20 settembre 2011

It was in... 1987


Vasco Rossi Bentornati nella nostra rubrica It was in... un salto spazio-temporale che ci porterà a rivivere i momenti salienti della storia. Pronti a partire? Allacciate le cinture, inizia un nuovo viaggio!


Il 1987 è scolpito indelebilmente nel panorama musicale degli anni '80, uno dei periodi più significativi dal punto di vista musicale prima di approdare alla banalità musicale degli anni '90. È un anno di relativa tranquillità: i problemi economici e politici che avevano tormentato l'Italia e l'Europa negli anni precedenti sembrano solo un lontano ricordo. La scienza compie la prima scoperta transgenica, creando un pomodoro che resiste al deperimento, e già si inneggia al rilancio dell'agricoltura. Nell'aria si respira ottimismo. Il dibattito politico, in Italia, si accende intorno al nucleare, sull'onda emotiva del disastro di Chernobyl. I petrolieri sostengono con fondi cospicui le proteste degli ambientalisti, più per salvaguardare i propri interessi che l'ecosistema. Il referendum vedrà l'Italia opporsi al nucleare: gli italiani continueranno ad importare energia dalle centrali francesi che, paradossalmente, sorgono ai confini del nostro territorio.
È un anno che stimola la produttività in tutti i campi. Vita e sogno coincidono: inizia la soap-opera Beautiful che, a distanza di quasi 25 anni, continua a tenere incollati al televisore milioni di spettatori in tutto il mondo. I Simpson appaiono per la prima volta in tv: la loro parodia di famiglia americana media non viene subito compresa, ma i personaggi entrano immediatamente nel cuore di adulti e bambini.
In ambito musicale, Madonna è un autentico fenomeno che domina le classifiche con l'originale brano Who's that girl; ma la vera rivelazione sono gli Europe, cinque capelloni scandinavi che scalano le classifiche europee con l'adrenalinica The final countdown. Grande successo ha anche la cover di Let it be dei Beatles, realizzata dai Ferry Aid, un gruppo di cantanti famosi che si riuniscono per incidere il brano: i proventi del progetto saranno devoluti ai parenti delle vittime dell'affondamento di un traghetto avvenuto in Belgio. All'incisione prendono parte artisti come Paul McCartney, Boy George, Kate Bush e Mark Knopfler (Dire Straits). In Italia è l'anno di Umberto Tozzi, che vince l'Eurofestival con Gente di mare, dopo aver vinto Sanremo con Si può dare di più, brano cantato con la collaborazione di Morandi e Ruggieri. Zucchero si impone con la canzone Blues, che sarà il disco italiano più venduto di sempre. Un nuovo artista si consacra al mondo della musica, e subito si distinguerà per la sua passione e forza espressiva: è Vasco Rossi, con la canzone C'è chi dice no. Con Vasco inizia l'era dei concerti negli stadi, poiché i palazzetti risultano troppo poco capienti per l'ormai smisurato numero di fans. In ambito internazionale, Bono e gli U2 pongono fine alla loro gavetta, riscuotendo un successo mondiale con l'album The Joshua Three.
Non si possono dimenticare gli Eurythmics, un duo composto dalla stupenda voce di Annie Lennox e dal genio musicale di David Stewart. Uno sfolgorio di stelle illumina la costellazione delle note. Piccole e grandi stelle si affacciano in questa costellazione fino a diventarne punti cardine. I Nirvana, dopo aver cambiato ben sei volte il loro nome, vedranno proclamato il loro duraturo successo con il concerto a Seattle nel marzo del 1987. Michael Jackson pubblica l'album Bad, che si avvale della collaborazione di artisti del calibro di Stevie Wonder e di Martin Scorsese, regista dell'omonimo video. Con questo disco, il cantante stabilisce un nuovo record, quello del maggior numero di singoli arrivati in vetta di Billboard (ben 5).
Un anno di trionfi per artisti che ancora oggi dominano le scene musicali; ma per i napoletani come me, il 1987 è e sarà ricordato come l'anno del primo scudetto del Napoli, che sancirà la definitiva "beatificazione" di Maradona, la cui devozione è ancora molto viva tra i tifosi partenopei. Addio 1987, la tua musica è una pietra miliare per il Rock, il Blues, il Pop e tutte le sperimentazioni che caratterizzeranno gli anni successivi.

lunedì 19 settembre 2011

Junks Settembre/Ottobre 2011

Il nuovo numero di Junks di Settembre/Ottobre è disponibile su Calameo, leggilo adesso, è completamente free e ricco di buona musica, articoli, recensioni e molto più!

Junks intervista Clementino

Copyright photo: Valentino Candiani
Rapper partenopeo (classe '82), dal '96 calca la scena, imponendosi al grande pubblico grazie alle sue innate doti di freestyler. La partecipazione ai principali contest nazionali e gli ottimi risultati conseguiti fanno il resto. All'improvvisazione col tempo, ha saputo aggiungere stile, metriche ed eclettismo: questi gli ingredienti che hanno fatto di lui una delle figure più importanti del rap made in Italy. Lo abbiamo incontrato in occasione dell'uscita del suo album da solista I.E.N.A. e gli abbiamo fatto qualche domanda in esclusiva per Junks magazine.
JUNKS: Un rapido excursus sulla tua formazione: come ti sei avvicinato all'hiphop e quali artisti ti hanno maggiormente influenzato?

CLEMENTINO: È cominciato tutto come un gioco: ascoltavo pezzi in radio o su cassetta. Mi incuriosivano molto questo mondo, che vedevo colorato, e questi tizi che vestivano con i pantaloni larghi. Una delle primissime scosse l'ho avuta guardando il film Pensieri pericolosi (di John N. Smith, ndr), con la sua colonna sonora Gangsta's paradise di Coolio. Per quanto riguarda la musica che ha influenzato il mio stile, un posto di rilievo è sicuramente occupato dalla musica americana. Se dovessi citare un nome, direi su tutti Wu Tang Clan. Col tempo poi ho conosciuto sempre più persone, molte delle quali sono diventate amici: con loro, ho cominciato a condividere la mia passione e a creare la nostra dimensione di hiphop e di musica più in generale.
JUNKS: Dimensione che si è evoluta e ha generato il fenomeno Clementino. al momento sei impegnato in svariati progetti: immagino che ognuno di essi sia una nuova possibilità per esprimere qualcosa di diverso. Qual è quello che ti rappresenta maggiormente? 

CLEMENTINO: È difficile dirlo. Sicuramente, come hai sottolineato, ognuno dei progetti di cui mi occupo mi permette di esprimere qualcosa di diverso, senza per questo mancare di coerenza rispetto alla mia personalità e al mio percorso. Quando scrivi un pezzo o una strofa ti immedesimi in una determinata situazione: questo ti porta ad esprimere sempre il tuo punto di vista, il tuo modo di fare o di essere. C'è una diversa tipologia di energia che ti stimola a seconda della situazione in cui ti trovi, ma è sempre generata da te: paradossalmente è come se ogni strofa fosse un figlio e, come ben sai, non si hanno preferenze per l'uno o per l'altro ma si è legati ad ognuno di essi con la stessa intensità ed affetto.
JUNKS: Una curiosità: nei tuoi live ormai è diventato un appuntamento fisso vederti cimentarti nella sfida di freestyle tra clementino e ienawhite… che lato rappresentano di te?

CLEMENTINO: L'acqua e il fuoco o, se vuoi, l'angelo e il diavolo. Spero solo che la gente, magari quella meno appassionata, trovandosi a vedere un mio live non mi scambi per uno squilibrato con dei problemi mentali.. [ride].
JUNKS: Bene, passiamo all'album: I.E.N.A. Qual è il concept dell'album?

CLEMENTINO: In realtà l'album raccoglie le mie esperienze degli ultimi due anni. L'acronimo I.E.N.A. sta per Io E Nessun Altro e ha proprio l'obiettivo di raccontare questi ultimi due anni della mia vita dal punto di vista musicale. Non è stato un album studiato e concepito a tavolino ma è maturato insieme a me; i pezzi e le rime sono stati scritti in giro per l'Italia e per l'Europa, con l'obiettivo di descrivere, di volta in volta, le esperienze che mi trovavo a vivere.
JUNKS: Tra i featuring del tuo album sono presenti due nomi di spicco del panorama hip-hop americano: Ill bill e R.a. the rugged man. come e' nata la collaborazione e soprattutto come e' stato lavorare con loro?

CLEMENTINO: R.a. the rugged man e Ill bill sono tra i miei rappers preferiti. Come potete ben immaginare, li ascoltavo già da molto tempo prima. Durante una loro tournée in Italia, ci siamo incontrati ed è piaciuto loro il mio modo di intendere e di fare rap. Anche grazie alla mia etichetta relief records (per la quale uscirà l'album ndr) si è palesata la possibilità di dar vita a questa collaborazione, che entrambi hanno accettato di buon grado.
JUNKS: Sempre rimanendo sullo stesso tema, hai notato qualche differenza in termini di approccio nei confronti dell'hiphop? come lo vivono, o meglio, come lo affrontano?


CLEMENTINO: Secondo me, in maniera intelligente: si dicono tante cose sull'hip-hop, a volte serie, a volte meno serie; arrivati ad una certa età, penso che non ci si debba fossilizzare su questioni vane e futili, perché ciò rappresenterebbe solo una perdita di tempo. Importante, invece, è focalizzare le proprie energie verso un obiettivo finale, che è quello di trasformare l'hip-hop in cultura in primis, ma soprattutto in musica. Questo è quello che R.A. The rugged man e Ill Bill mi hanno trasmesso, ed è un punto di vista che condivido appieno, anche perché io, come loro, ci sono immerso in questo mondo e necessito di affrontarlo e viverlo in maniera matura. Mi piace chiacchierare e discutere di hip-hop con gli amici, ma preferisco ascoltarlo, viverlo, produrlo. E' proprio questo il motivo per cui uso i social network solo per pubblicizzare le serate e poco più; se dovessi pensare di passarci più tempo, non avrei più la possibilità di fare altro. Con questo non voglio dire che non apprezzo questo mezzo di comunicazione, al contrario, lo reputo molto funzionale perché dà la possibilità di conoscere e contattare tanta gente; voglio solo dire che se dovessi passare tutto il mio tempo su facebook, non avrei più modo di dedicarmi alla musica.
JUNKS: Siamo giunti all'ultima domanda: dopo quest'album, che tipo di progetti hai per il futuro?

CLEMENTINO: Work in progress. Sono in ballo su diversi fronti ma niente di definito ancora, per cui voglio evitare di parlarne. Adesso sono concentrato sull'ultimazione dell'album, cui seguirà un bel periodo di promozione dello stesso. Per il prosieguo dico solo di rimanere fiduciosi.