lunedì 19 settembre 2011

Junks intervista Clementino

Copyright photo: Valentino Candiani
Rapper partenopeo (classe '82), dal '96 calca la scena, imponendosi al grande pubblico grazie alle sue innate doti di freestyler. La partecipazione ai principali contest nazionali e gli ottimi risultati conseguiti fanno il resto. All'improvvisazione col tempo, ha saputo aggiungere stile, metriche ed eclettismo: questi gli ingredienti che hanno fatto di lui una delle figure più importanti del rap made in Italy. Lo abbiamo incontrato in occasione dell'uscita del suo album da solista I.E.N.A. e gli abbiamo fatto qualche domanda in esclusiva per Junks magazine.
JUNKS: Un rapido excursus sulla tua formazione: come ti sei avvicinato all'hiphop e quali artisti ti hanno maggiormente influenzato?

CLEMENTINO: È cominciato tutto come un gioco: ascoltavo pezzi in radio o su cassetta. Mi incuriosivano molto questo mondo, che vedevo colorato, e questi tizi che vestivano con i pantaloni larghi. Una delle primissime scosse l'ho avuta guardando il film Pensieri pericolosi (di John N. Smith, ndr), con la sua colonna sonora Gangsta's paradise di Coolio. Per quanto riguarda la musica che ha influenzato il mio stile, un posto di rilievo è sicuramente occupato dalla musica americana. Se dovessi citare un nome, direi su tutti Wu Tang Clan. Col tempo poi ho conosciuto sempre più persone, molte delle quali sono diventate amici: con loro, ho cominciato a condividere la mia passione e a creare la nostra dimensione di hiphop e di musica più in generale.
JUNKS: Dimensione che si è evoluta e ha generato il fenomeno Clementino. al momento sei impegnato in svariati progetti: immagino che ognuno di essi sia una nuova possibilità per esprimere qualcosa di diverso. Qual è quello che ti rappresenta maggiormente? 

CLEMENTINO: È difficile dirlo. Sicuramente, come hai sottolineato, ognuno dei progetti di cui mi occupo mi permette di esprimere qualcosa di diverso, senza per questo mancare di coerenza rispetto alla mia personalità e al mio percorso. Quando scrivi un pezzo o una strofa ti immedesimi in una determinata situazione: questo ti porta ad esprimere sempre il tuo punto di vista, il tuo modo di fare o di essere. C'è una diversa tipologia di energia che ti stimola a seconda della situazione in cui ti trovi, ma è sempre generata da te: paradossalmente è come se ogni strofa fosse un figlio e, come ben sai, non si hanno preferenze per l'uno o per l'altro ma si è legati ad ognuno di essi con la stessa intensità ed affetto.
JUNKS: Una curiosità: nei tuoi live ormai è diventato un appuntamento fisso vederti cimentarti nella sfida di freestyle tra clementino e ienawhite… che lato rappresentano di te?

CLEMENTINO: L'acqua e il fuoco o, se vuoi, l'angelo e il diavolo. Spero solo che la gente, magari quella meno appassionata, trovandosi a vedere un mio live non mi scambi per uno squilibrato con dei problemi mentali.. [ride].
JUNKS: Bene, passiamo all'album: I.E.N.A. Qual è il concept dell'album?

CLEMENTINO: In realtà l'album raccoglie le mie esperienze degli ultimi due anni. L'acronimo I.E.N.A. sta per Io E Nessun Altro e ha proprio l'obiettivo di raccontare questi ultimi due anni della mia vita dal punto di vista musicale. Non è stato un album studiato e concepito a tavolino ma è maturato insieme a me; i pezzi e le rime sono stati scritti in giro per l'Italia e per l'Europa, con l'obiettivo di descrivere, di volta in volta, le esperienze che mi trovavo a vivere.
JUNKS: Tra i featuring del tuo album sono presenti due nomi di spicco del panorama hip-hop americano: Ill bill e R.a. the rugged man. come e' nata la collaborazione e soprattutto come e' stato lavorare con loro?

CLEMENTINO: R.a. the rugged man e Ill bill sono tra i miei rappers preferiti. Come potete ben immaginare, li ascoltavo già da molto tempo prima. Durante una loro tournée in Italia, ci siamo incontrati ed è piaciuto loro il mio modo di intendere e di fare rap. Anche grazie alla mia etichetta relief records (per la quale uscirà l'album ndr) si è palesata la possibilità di dar vita a questa collaborazione, che entrambi hanno accettato di buon grado.
JUNKS: Sempre rimanendo sullo stesso tema, hai notato qualche differenza in termini di approccio nei confronti dell'hiphop? come lo vivono, o meglio, come lo affrontano?


CLEMENTINO: Secondo me, in maniera intelligente: si dicono tante cose sull'hip-hop, a volte serie, a volte meno serie; arrivati ad una certa età, penso che non ci si debba fossilizzare su questioni vane e futili, perché ciò rappresenterebbe solo una perdita di tempo. Importante, invece, è focalizzare le proprie energie verso un obiettivo finale, che è quello di trasformare l'hip-hop in cultura in primis, ma soprattutto in musica. Questo è quello che R.A. The rugged man e Ill Bill mi hanno trasmesso, ed è un punto di vista che condivido appieno, anche perché io, come loro, ci sono immerso in questo mondo e necessito di affrontarlo e viverlo in maniera matura. Mi piace chiacchierare e discutere di hip-hop con gli amici, ma preferisco ascoltarlo, viverlo, produrlo. E' proprio questo il motivo per cui uso i social network solo per pubblicizzare le serate e poco più; se dovessi pensare di passarci più tempo, non avrei più la possibilità di fare altro. Con questo non voglio dire che non apprezzo questo mezzo di comunicazione, al contrario, lo reputo molto funzionale perché dà la possibilità di conoscere e contattare tanta gente; voglio solo dire che se dovessi passare tutto il mio tempo su facebook, non avrei più modo di dedicarmi alla musica.
JUNKS: Siamo giunti all'ultima domanda: dopo quest'album, che tipo di progetti hai per il futuro?

CLEMENTINO: Work in progress. Sono in ballo su diversi fronti ma niente di definito ancora, per cui voglio evitare di parlarne. Adesso sono concentrato sull'ultimazione dell'album, cui seguirà un bel periodo di promozione dello stesso. Per il prosieguo dico solo di rimanere fiduciosi.

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