venerdì 12 ottobre 2012

INDUBSTRY: Intervista esclusiva!






Grazie al "Settembre In Festa" organizzato dall’Associazione pugliese Infestazioni Soniche, abbiamo avuto modo di ascoltare e poi conoscere il collettivo Indubstry. Lo spettacolo che propongono è un percorso musicale in crescendo, tra sonorità tutte rigorosamente in levare: dai lenti bpm del roots reggae e del dub, gli Indubstry arrivano a salutare il pubblico sulle ritmiche frenetiche ed i suoni elettronici della drum’n’bass, grazie ad un gruppo che si avvale di cinque validi musicisti. Siamo rimasti molto colpiti dagli Indubstry e, pertanto, vi riportiamo la nostra chiacchierata con il frontman del gruppo 
Filippo D’Avanzo.


a cura di FILIPPO D'ERRICO
e la collaborazione di GRAZIANO KOHLSTETTER 
e ANTONELLO PARIGINO


Photo: Mey-Lin Aellen





Photo: Mey-Lin Aellen



Junks - Quando nasce il progetto Indubstry e in cosa vi unisce?

Filippo - Indubstry è un progetto che nasce nel 2010; prima di questa data, eravamo conosciuti come Dub All Sense. Abbiamo cominciato in Campania, con una serie di live grazie ai quali abbiamo potuto dare sfogo a tutta la nostra carica. Ovviamente la chiave di lettura del nostro progetto è il fatto di esser tutti accomunati dall’amore per la musica reggae, roots e dub con una forte propensione per l’elettronica. Penso abbiate potuto già constatarlo da soli! (ride).

Junks - Siamo rimasti incantati dal vostro live. Quali sono le alchimie che permettono alla vostra musica di entrare nel cuore delle persone?


Photo: Mey-Lin Aellen
Filippo - Innanzitutto vorrei dire che il nostro background musicale ci vede tutti impegnati nella musica da molto tempo: questo ci permette di avere una grande sicurezza sul palco, cosa che il pubblico avverte immediatamente. Inoltre, nonostante la nostra formazione sia Dub/Roots, non abbiamo un Dub master nel gruppo, questo perchè ci divertiamo in presa diretta, direttamente attraverso i nostri strumenti a creare quegli effetti caratteristici di questo genere da noi tanto amato.


Junks - Ci piacerebbe ora parlare del vostro prossimo album Push. Quanto tempo vi è costato? E quali sono i vostri propositi a riguardo?

Filippo - Per quel che riguarda Push, c’è da dire che è pronto ormai da febbraio/marzo, attualmente lo stiamo diffondendo unicamente live e il riscontro che abbiamo è più che positivo. Il disco racchiude tutta l’esperienza maturata in questi anni e, pertanto, ne siamo davvero entusiasti, non vediamo davvero l’ora che arrivi il momento del lancio ufficiale, che è previsto per la fine di ottobre. Ad anticiparlo, però, ci sarà un singolo estratto, con videoclip annesso, disponibile già da metà ottobre. Tra le collaborazioni possiamo svelarvi quella con Marcello Coleman degli Almamegretta, gruppo fondamentale nel panorama reggae underground campano e non solo.

Junks - Parlando di collaborazioni, nel disco sappiamo che c’è anche un altro importante nome del panorama dub nazionale, che ha avuto il compito di chiudere alla perfezione il vostro lavoro. Parliamo ovviamente del grande Madaski. Raccontateci un po’ questa vostra esperienza.

Photo: Mey-Lin Aellen
Filippo - Per quanto riguarda il lavoro di missaggio con Madaski, abbiamo avuto l’opportunità di raggiungerlo a Pinerolo, nell’ormai noto Dub the Demon Studio. È una persona affabilissima ed elastica, con la quale avevo già lavorato in passato e che ha saputo cogliere quello che principalmente è il nostro carattere per imprimerlo definitivamente nel lavoro di chiusura di questo disco, assieme al fonico Mauro Tavella. Abbiamo trascorso 10 giorni lì con loro, passati davvero troppo in fretta!
Vorremmo inoltre precisare che il lavoro di registrazione è avvenuto allo Scere Aram Studio di Luigi Esposito, che salutiamo calorosamente.

Junks - Siamo al termine della nostra intervista. Prima di lasciarci, ci farebbe piacere conoscere i vostri prossimi obiettivi ed i vostri impegni come Indubstry.

Filippo - La nostra prossima data sarà a Nola, in Campania... E sì! Giocheremo in casa! (ride). Ma poi saliremo su nel milanese per una serie di date in giro per il nord, con un unico grande proposito: quello di girare il più possibile per far conoscere la nostra energia e la nostra musica. Per questo, intanto, ci sentiamo di salutare calorosamente Vieste e la Puglia intera, che dimostra sempre più quanto il reggae abbia affondato le sue radici in essa, al pari dei vostri ulivi secolari. Grazie per il vostro calore



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