martedì 30 ottobre 2012

NEW RELEASE: DE CURTIS - Belli con gusto

Non un altro tiro del Principe travestito da faccendiere occasionale, ma il ricco ritorno del combo veronese che al maestro della commedia deve sicuramente qualcosa oltre al nome: l’eclettismo. Per Tannen Records e a due anni esatti dal loro disco di debutto “Baciami Alfredo”, i De Curtis si ripresentano con un lavoro che sin dal titolo “Belli con gusto” suggerisce il taglio leggero ed ironico. Nonostante un’estetica forte, una grande confidenza nella propria perizia strumentale – che consente al gruppo di tratteggiare scenari di volta in volta atipici, adoperandosi in una ricerca che travalica l’idea stessa di contaminazione – il disco è un divertente crogiolo stilistico al tempo stesso estremo ed equilibrato.
Proprio in questa capacità di muoversi tra alto e basso, tra sacro e profano si coglie lo spirito deciso del gruppo, un’imprendibile saetta lanciata contro i muri del ben-pensare e dell’apparire. I De Curtis fagocitano il ritmo ed i pensieri stereotipati, stringendo alleanze con il rock lisergico, il funk e il soul e riuscendo a riempire di “folklore” anche i passaggi più squisitamente jazzy, cerando nella sintesi strumentale una voce unica, originale. Sono ricchi di pathos i brani, che accennano a riflessioni domenicali con fare drammaticamente cinematico (“Novantesimo Minuto”), si appropriano in maniera scabrosa dei ritmi in levare (“Senza Ombra Di Dub Io”, con un sax leader) e giocano con un’idea di muscoloso rock progressivo (“Gugol Bordello”). Quello che agli esordi era dichiaratamente un manifesto jazz-rock moderno, con la prassi concertistica e la metodologia da studio è ben presto divenuto forum aperto, da aprire ai volti dell’Italia creativa. Con a capo un musicista di consumata esperienza – l’ex Rosolina Mar Bruno Vanessi – il gruppo si appoggia al batterista Riccardo Orlandi (Hell Demonio, The Rituals), al sassofonista Luca Bronzato, al bassista Davide Bronzato (sostituito però dopo le registrazioni dal bassista degli Home Nicola Finezzo) e al pianista/chitarrista Andrea Gastaldello (Mingle). L’album è stato registrato da Fabio Magistrali in presa diretta, senza l’utilizzo di editing alcuno, nell’abitazione di Bruno Vanessi e conta anche sugli interventi di Enrico Zambon (ex Rosolina Mar) alla chitarra acustica in ‘Sacro Cuore’, di Andrea Faccioli (Cabeki) nel preludio a ‘Novantesimo Minuto’ e di Mae Starr voce dei Rollerball (gruppo culto della scena di Portland) nel brano di chiusura “Plastic Islands”, unico pezzo cantato in scaletta. Disco che appassiona e diverte, ricordandoci quasi che la miglior festa ha bisogno di un’organizzazione scientifica.

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